APPELLO AI LIBERI E FORTI

              Il 2 Giugno di 72 anni fa nasceva la Repubblica Italiana.

Nasceva nutrita da quegli ideali di Libertà e di Democrazia. Ideali pagati con il sacrificio di molti con il sangue, l’esilio, il confino e non ultimo lo sterminio. Ideali riscossi con uno Stato di Diritto e con una Repubblica Costituzionale, Parlamentare. Sin dal Risorgimento quegli stessi Ideali, pur vigendo lo Statuto Albertino e pur soffocati dal Fascismo, ma vincenti con la Resistenza, furono alimentati con dedizione, competenza e passione elevate a virtù politiche. Virtù di coloro che, prima di noi, furono messe a mò di calce nelle fondamenta della Repubblica, varandone la Costituzione, il 1 gennaio di 70 anni fa: il 1 gennaio 1948.

A distanza di questo inizio e fino ad oggi, pregi e difetti della nostra comunità politica, delle relazioni che la disegnano, degli uomini e donne che la rappresentano sono tanto sotto gli occhi, quanto nei pensieri, così come nelle preoccupazioni degli Italiani.

Le crisi sociali, economiche e politiche, finora manifestatesi, così come quelle attuali e quelle future, che verosimilmente possono essere supposte, sono ostacolo, ma anche opportunità  al mai rinunciato impegno a perseguire una vita migliore per sé, i propri cari, i propri figli, in un Paese stretto tra vincoli ed appesantito da oneri.       Un Paese bloccato deve essere rimesso in moto. Non c’è nulla di facile in questo, non ci sono formule magiche o proposte mirabolanti che si autorealizzino, così come superficiali soluzioni. Tutto ciò va vissuto ed affrontato con il modo, l’energia, lo spirito e l’impegno, grazie ai quali l’Italia, dimostrando di vincere, può rinascere su un nuovo orizzonte.

Al presente, se sotto superfici di scarso spessore nulla di nuovo, di fatto, appare sotto la luce del sole, è solo riprendendo e riorganizzando le capacità di azione di un Popolo resistente e creativo, che si può generare il nuovo. Per rendere significativo questo passaggio, donne e uomini con il loro passato e presente di vita e lavoro, di ideali e di fede, ripartono dall’attualizzazione dell’Appello ai Liberi e Forti del 1919. Appello di forza inalterata e di contenuto lungimirante nel tempo, per essere condiviso nella sua attualità, senza null’altra privativa per alcuno se non il coraggio di combattere  per realizzare una vita ed una comunità migliore.

PiùCambiamo il Presente per Creare Futuro

Questa è la semplice ragione per la quale siamo nati il 17 marzo 2018

Non importa oggi che P & P sia un movimento, un’ onda di rinnovamento destinata a consolidarsi nel tempo, oppure un partito.    Questo lo mostreranno nei risultati         l'impegno e lo sforzo comune di tutti coloro che vorranno costruire insieme a noi. Nessuno escluso. Solo così sarà possibile perseguire i Nostri, perché condivisi e comuni, obiettivi di  provocare,  stimolare e realizzare la Rinascita dell’Italia.

                                       

                                           Il  COMITATO PROMOTORE

                                                     Portavoce

                                 Mario Cardarelli  Antonio Cantalupo                                                     https://popolari-progressisti.webnode.it  popolari.e.progressisti@gmail.com

                                 Twitter  @Cardarellimario  @Popolari_p

 

                                                                                 

                                                 


                                              AI LIBERI & FORTI !


                        Appello alle Donne ed agli Uomini del Paese



Agli Uomini, alle Donne, a tutti coloro, che, liberi e forti, sentono alto il dovere di cooperare senza pregiudizi né preconcetti, facciamo appello perché insieme, uniti propugniamo nella loro interezza quegli ideali di libertà, giustizia, solidarietà e pace che trovano espressione nella cultura del rispetto e della vita, e che sono degnamente espressi nella Costituzione repubblicana,

Mentre i rappresentanti di Nazioni diverse sono chiamati a far cessare conflitti e creare paci durevoli, ed auspichiamo giuste, i partiti politici di ogni paese debbono contribuire a rafforzare quelle tendenze e quei principi che varranno ad allontanare ogni pericolo di nuove guerre, a dare un assetto stabile alle Nazioni, ad attuare gli ideali di giustizia sociale e migliorare ovunque le condizioni generali del lavoro, a sviluppare le energie spirituali e materiali di tutti i Paesi uniti nel vincolo solenne dell’Organizzazione delle Nazioni Unite

E come non è giusto compromettere i vantaggi conquistati negli anni con immensi sacrifici fatti per la difesa dei diritti e per le più elevate conquiste civili, così è imprescindibile dovere, di sane democrazie e di governi popolari, trovare il reale equilibrio dei diritti nazionali con i supremi interessi internazionali e le perenni ragioni del pacifico progresso della società.

Perciò sosteniamo la difesa del patrimonio della cultura e della civiltà europea, dell’Europa Unita, senza nulla dimenticare delle ferite della sua Storia, che dalle radici e tradizioni cristiane, si è alimentata con la crescita pure delle tradizioni laiche, sia democratico liberali, sia socialiste. Da quelle stesse ferite della Storia, rivenendo ogni elemento fondamentale per un assetto internazionale di pace, chiediamo di questa la realizzazione presente e la sua salvaguardia futura da Ovest ad Est. E rigettiamo gli imperialismi che creano i popoli dominatori e quelli sfruttati e maturano le violente riscosse ed un elevato prezzo di sangue. Auspichiamo che il diritto internazionale al pari del diritto interno, sia esigibile nella comunità delle Nazioni con i mezzi per la tutela dei diritti dei popoli deboli contro le tendenze sopraffattrici dei forti.

Perciò sosteniamo che maturi con responsabilità il riconoscimento delle giuste aspirazioni negli ambiti nazionali, e si lotti per la ripresa della non proliferazione e per l'avvento del disarmo nucleare, demandandone l’esempio a quelle potenze che più di ogni altra ne debbano avere la responsabilità, tanto per le loro capacità, quanto per i loro armamenti. Per il rispetto delle scelte condivise nella Storia, chiediamo che sia propugnato nei rapporti internazionali il rispetto tra gli Stati, nella sicurezza e con la deterrenza che quelle scelte hanno determinato.

Chiediamo e perseguiamo le libertà religiose contro ogni oppressione di setta. In nome della sicurezza e della giustizia a tutti i livelli tanto civili, quanto sociali.  Chiediamo e lottiamo per la fruibilità e l’esigibilità del diritto e per la sua forza, parimenti sostenuta, per efficacia ed efficienza, dall’equità e dalle sanzione e dalle pene comminate.

Al migliore avvenire della nostra Italia – che vogliamo sicura nei suoi confini e nei mari che la circondano – e che per virtù eroiche dei suoi figli, ha patito i sacrifici delle guerre, dei carceri, delle torture e delle deportazioni, compiuta la sua unità e rinsaldata la coscienza nazionale, dedichiamo ogni nostra attività con fervore d'entusiasmi e con fermezza di propositi, affinché il Paese si realizzi come sistema indiviso nella continuità geografico territoriale da Nord a Sud ed alle sue isole, e, confermandolo tempo per tempo sia sistema Paese.

Ad uno Stato tendenzialmente capace di limitare e regolare ogni potere organico e ogni attività civica e individuale, vogliamo sul terreno costituzionale sostenere uno Stato veramente popolare, che riconosca i limiti della sua attività, che rispetti i nuclei e gli organismi naturali - la famiglia, le classi, i Comuni, le Regioni - che rispetti la personalità individuale e incoraggi le iniziative private. E perché lo Stato sia la più sincera espressione del volere popolare, domandiamo la riforma dell'istituto parlamentare sulla base di una nuova legge elettorale e di una diversa configurazione dei ruoli delle Camere, affinché ci sia adeguatezza a dare rappresentatività, governabilità e stabilità al Paese.                   

Del pari combattiamo l’egoismo e l’insulso orgoglio del localismo che trasformano fattori di ricchezza intrinsechi al territorio ed alle genti che lo abitano, in fattori divisivi diretti a mantenere fratture e distanze tra Regioni e Regioni, dal Nord al Sud. E dal Nord al Sud vogliamo combattere la cultura degli sprechi ammantata di falsa gestione decentrata che senza la riforma dei rapporti tra Stato Centrale e Regioni è motivo di ostacolo alla crescita. E’ motivo di depauperamento delle risorse nazionali in un contesto dove stanti i rapporti tra Unione Europea ed Italia, così come tra Comunità Internazionale ed Italia è obbligata un’unità d’indirizzo e di gestione nelle questioni che hanno una dimensione nazionale, ancorchè con risvolti locali.

Così se chiediamo con forza la riforma della burocrazia, non dimentichiamo affatto quella degli ordinamenti giudiziari, con interventi sui gradi di giudizio, sulla natura della prescrizione, sulla necessità di filtri barriera tra i vari giudizi, perseguendo la semplificazione e l’efficacia della certezza della legislazione, ai precedenti aspetti legata nel rendere esigibile, in tempi certi e formati, la giustizia.

Ma sarebbero, queste, vane riforme senza contenere energia attiva, se non reclamassimo, come anima della nuova società, il vero senso di libertà, rispondente alla maturità civile del nostro popolo ed al più alto sviluppo delle sue energie spirituali e culturali. Pertanto libertà religiosa, non solo agl'individui ma anche alla Chiesa, per la esplicazione della sua missione spirituale che a Roma è globale e locale al contempo; libertà alle organizzazioni sindacali, alle associazioni ed ai movimenti, senza preferenze e privilegi di parte; libertà per gli enti comunali e regionali, per secondo le gloriose tradizioni italiche, fatta riserva di dovuti assetti ed interventi; libertà della cultura e della ricerca; libertà di insegnamento. Questo ideale di libertà non tende a disorganizzare lo Stato ma è essenzialmente organico nel rinnovamento delle energie e delle attività, che debbono trovare al centro la coordinazione, la valorizzazione, la difesa e lo sviluppo progressivo. Energie, che debbono comporsi a nuclei vitali che potranno fermare o modificare le correnti disgregatrici, le agitazioni per attingere dall'anima popolare gli elementi di conservazione e di progresso, dando valore all'autorità come forza ed esponente insieme della sovranità popolare e della collaborazione sociale.

L’Italia delle Regioni e dei Mille Comuni che noi vogliamo si riconfigura in una quadro dove la mutua fecondazione culturale, produttiva e distributiva è leva per la promozione di rinascita. E’ soggetto ed oggetto di un nuovo Rinascimento. L’Italia delle imprese e dei loro distretti e delle loro filiere con le sue potenzialità e le sue abilità può essere un centro propulsivo ed osmotico di contributi i cui benefici effetti si dispiegano ovunque sul territorio. Il Paese deve diventare piattaforma della ricerca d’eccellenza, sia europea, sia internazionale, nonché sede d’elezione delle Arti

Affinchè questo accada lavoreremo perché ostacoli e crisi si trasformino in opportunità.  Le necessarie e urgenti riforme che dal perimetro della famiglia, di qualsiasi natura e dimensione essa sia, verranno centrate sull’arco vitale nel campo dell’istruzione secondaria ed universitaria, in quello del lavoro e della sua legislazione, della sanità, della previdenza e dell’assistenza, così come nella formazione, tutela e sicurezza della piccola e media proprietà. Tali riforme devono portare a sbloccare il Paese, a diminuirne povertà e disoccupazione.  Esse devono ridare respiro, energia ed orizzonti alle sue migliori forze.  L’Italia non può e non deve essere corrosa dall’immobilismo, dal dispendio inutile e dal logorio delle sue energie migliori. Né essere inquinata dal comportamento, spesso distorto, dei social media nel produrre quell’informazione deviata e non trasparente, che deve essere resa riconoscibile con adeguati ed efficaci strumenti di difesa.

L’Italia deve avere i suoi giovani educati civicamente, persone consapevoli della Costituzione, posta a materia obbligatoria di studio, indirizzati a prestare servizio civile obbligatorio, e militare volontario, poiché essi, con coloro che li hanno generati, sono patrimonio attuale e futuro del Paese e fondamento della Repubblica. L’Italia deve muoversi all'elevazione del lavoro come previsto dal dettato costituzionale, allo sviluppo ed all’evoluzione di settori primari a partire da agricoltura, allevamento e trasformazione.

Sosterremo l’evoluzione difensiva e la valorizzazione dei settori produttivi nel quadro della divisione internazionale del lavoro  e delle scelte d’impresa. Ma non quelle che possano impoverire il Paese e le sue risorse materiali ed immateriali. E così avverrà per la crescita della ricerca teorica e della diffusione di quella applicata, grazie alla nascita ed al consolidamento delle produzioni in settori innovativi e/o ad alta tecnologia innovativa. Questo perché l'incremento dell’impiego delle forze economiche del Paese, l'aumento della produzione e della produttività, l’attenzione al sistema distributivo, la salda ed equa sistemazione dei regimi doganali, lo sviluppo dei trasporti dal primo al terzo livello , la riforma tributaria, varranno a far superare la crisi e a consolidare i frutti legittimi e auspicati. A questo converrà la riforma del sistema fiscale con la scelta delle azioni prioritarie a favorire lo sviluppo, la distribuzione dei redditi e la loro tassazione. Nessuno nel nostro Paese deve trovare abbandono alla disperazione, alla paura, alla perdita di speranza per un potere che, distolto, guardi altrove.

Ci presentiamo nella vita politica con la nostra bandiera morale e sociale, inspirandoci, noi promotori, a quei principi cristiani, popolari e democratici grazie ai quali, per esservi saldi, siamo convinti possano affiancarci - nel mutuo rispetto e in piena reciprocità - coloro che abbiano storia e trovino adesione non peregrina  alla tradizione laica liberale e socialista.

A tutte, a tutti, non divisi tra giovani e vecchi, ma forti, moralmente liberi e socialmente evoluti; a tutti coloro che nell'amore alla patria e per il Paese sanno coniugare il giusto senso dei diritti e degl'interessi nazionali con un  internazionalismo di pace e di equilibrio; a quanti apprezzano e rispettano le virtù del nostro popolo, e quindi se stessi e che sanno costruire non lo scontro generazionale ma la complementarietà tra la forza innovativa dei giovani e l'esperienza pluriennale degli anziani. A tutti costoro come Popolari & Progressisti facciamo Appello e domandiamo un impegno comune e condiviso per i Programmi e le Riforme che ne seguiranno. Perché tali, Programmi e Riforme, camminino grazie ai pensieri, al cuore, alle braccia ed alle gambe della Gente per costituirsi come Forza Politica Trainante del Paese senza null’altro chiedere. Senza null’altro chiedere oltre che vincere l’indifferenza, il qualunquismo, l’astensione; oltre che chiedere  passione forza ed esperienza per la Rinascita dell’Italia

                                                                                                                                             

 Sito:     https://popolari-progressisti.webnode.it               Email:  popolari.e.progressisti@gmail.com

 Twitter: @popolari_p     @Cardarellimario

     

"Concordo sull'Appello Ai Liberi e Forti senza esitazione alcuna"

Gianfranco Pasquino

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